venerdì 19 marzo 2010

Albigna Ice


Albigna

Cascatona gigante in Val Bregaglia - Svizzera - con Cesare

Le cascate dell’Albigna si formano al di sotto della grande diga omonima, si raggiungono
 in circa un’ora di marcia dalla strada, sono visibili tutto l’inverno 
dalla statale salendo o scendendo dal Passo del Maloja.

Le cascate si formano attaccate ad un paretone alto 150 metri circa. 
Si tratta di un luogo quasi unico nelle alpi in quanto le dimensioni della cascata 
sono veramente ciclopiche, ci sono due altre persone che si avvicinano. 
Siamo fortunosamente riusciti a salire senza sci o ciaspole, evento raro.

Vista verso il fondovalle, giornata discreta. Qui conviene venire verso
 la fine della stagione delle cascate, in pieno inverno di solito fa troppo freddo e
 il ghiaccio è durissimo e c’è anche il rischio di valanghe dall’alto.

Parte Cesare, di fianco a noi ci sono due germanofoni, piuttosto “incasinati” nel salire.

Il primo tiro è un bel plafone regolare
 a 70/80 gradi circa.  In alto il buco nel ghiaccio sembra le fauci di...

Cesarino sale benissimo, ma perchè lo chiamano così ? è alto quasi 1,90 m....

Intanto Cesare si affianca e supera “kartofen, jaaaa!!!”.  60 metri giusti di tiro per raggiungere un punto di sosta comodo. La cascata è talmente larga che ci possono salire 10 cordate affiancate, insomma c’è spazio per tutti.
Riparto io. Come al solito il tiro “sembrava facile”, ci si casca ogni tanto. 
Quando sei sotto e vicino al “Business” ti accorgi della vera pendenza e quandi ci sei sopra cominciano 
ad andare in ebollizione i polpacci e gli avambracci. Vabbè cerco di economizzare 
al massimo i movimenti e mettermi nelle posizioni migliori ma comunque l’allenamento ci vuole. 
Chiamasi “pompa” in gergo arrampicatorio ma ci sono molti altri sinonimi, ad esempio TENENZA.

Il ghiaccio è duro ma non troppo. Le nuove picche entrano a meraviglia, inoltre
 anche se picchio troppo forte o male tutte le vibrazioni vengono assorbite dal
 manico in alluminio dal design ipertecnologico, un’ottima innovazione.

Continua la lotta impari contro la forza di gravità e contro il cervello che mi dice di mollare tutto e tornare a casina vicino alla stufa....

Raggiungo un illusorio punto di riposo, chiodo e riparto puntando al successivo “scalino”,
 sbaglio a valutare la pompa residua e mi tocca mettere un chiodo in più,
 anche qui quasi 60 metri di tiro di cui una trentina verticali. Intanto a fianco la 
cordata di “fratello Heinz, Zwei, Drei - Polizei ?” é scomparsa alla 
vista seguendo una linea più a destra e più facile  :-))  Competition ? Nooooo...

Siamo di nuovo alla base e abbiamo iniziato la discesa. Nel frattempo dopo
 il mio tiro Cesarino ne ha fatto un’altro di 50 metri. Siamo scesi con 3 calate usando
 le abalakov nel ghiaccio. Gli altri due scalatori dopo il secondo tiro
 hanno iniziato a scendere... piano piano, si vede un puntino a metà altezza. centro foto.

Vista sulle cascate alla nostra sinistra e il Pizzo Balzetto sopra; belle “varianti” 
 con tratti anche più acrobatici, per la prossima volta !!