mercoledì 11 marzo 2009

Noaschetta


Esplorazione in Valle dell'Orco

Where is the canyon ?

Ah eccolo ! Siamo venuti qui, io e Ela, prima che inizi lo scioglimento delle nevi ed il percorso diventi impercorribile fino all’estate inoltrata. La portata è ottima solo che fa piuttosto freddo. Fuori dal canyon c’è la neve, fino ad 1 metro di altezza in certi punti e si sprofonda, e anche un pò di ghiaccio sulle pareti. La discesa si trova proprio sopra il borgo di Noasca da dove si vede però solo la cascata finale.

Subito dall’inizio si entra in un bel canyon scavato nel durissimo granito della valle, famoso per le belle vie di arrampicata. Tuta stagna, trapano, macchina foto, zaino, sacca d’armo, marsupio: ecché sò Babbo Natale ??

L’esplorazione è una delle attività più belle, nel canyoning ma anche in altre attività: ad esempio le grotte o vie nuove di arrampicata.

Trapano in azione. Veloce ed efficiente, puoi mettere gli ancoraggi nei punti migliori.

Segue una calata impressionante dentro una diaclasi, una fessura. Il grosso problema è che sopra di noi c’è un residuo di cascata ghiaccio, un blocco di 2 metri cubi mezzo incastrato tra le pareti, sarano 4-5 quintali di ghiaccio a occhio. Bisogna calarsi velocissimi e smammare a razzo, bip bip !!

Mancorrente su chiodo, segue un’altra bella calata ma fuori dal getto e fuori portata dal bloccone di ghiaccio.

Scende Ela per prima. Con la tuta stagna non si sta malaccio.

Il letto secondario del canyon, ci si affaccia sul fondovalle, l’ultima cascata.

L'ultima cascata a picco sul borgo di Noasca.



Dobbiamo fermarci su questa cengia ed uscire dal corso d’acqua verso sinistra (destra in foto). Il fondo della cascata è occupato da un immenso nevaio ghiacciato e non si può percorrerlo senza i ramponi, inoltre sotto ci sono delle cavità dove passa l’acqua.

Vista dell’ultima cascata dal fondovalle, è evidente il grande nevaio alla base.

A destra la chiesetta di Noasca.

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