Esplorazione in Valle dell'Orco
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Where is the canyon ? |
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Ah eccolo ! Siamo venuti qui, io e Ela, prima che inizi lo scioglimento
delle nevi ed il percorso diventi impercorribile fino all’estate
inoltrata. La portata è ottima solo che fa piuttosto freddo. Fuori dal
canyon c’è la neve, fino ad 1 metro di altezza in certi punti e si sprofonda, e anche
un pò di ghiaccio sulle pareti. La discesa si trova proprio sopra il
borgo di Noasca da dove si vede però solo la cascata finale. |
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Subito dall’inizio si entra in un bel canyon scavato nel durissimo
granito della valle, famoso per le belle vie di arrampicata. Tuta
stagna, trapano, macchina foto, zaino, sacca d’armo, marsupio: ecché sò
Babbo Natale ?? |
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L’esplorazione è una delle attività più belle, nel canyoning ma anche in
altre attività: ad esempio le grotte o vie nuove di arrampicata. |
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Trapano in azione. Veloce ed efficiente, puoi mettere gli ancoraggi nei punti migliori. |
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Segue una calata impressionante dentro una diaclasi, una
fessura. Il grosso problema è che sopra di noi c’è un residuo di
cascata ghiaccio, un blocco di 2 metri cubi mezzo incastrato tra le
pareti, sarano 4-5 quintali di ghiaccio a occhio. Bisogna calarsi
velocissimi e smammare a razzo, bip bip !! |
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Mancorrente su chiodo, segue un’altra bella calata ma fuori dal getto e fuori portata dal bloccone di ghiaccio. |
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Scende Ela per prima. Con la tuta stagna non si sta malaccio. |
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Il letto secondario del canyon, ci si affaccia sul fondovalle, l’ultima cascata.
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L'ultima cascata a picco sul borgo di Noasca. |
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Dobbiamo fermarci su questa cengia ed uscire dal corso d’acqua verso
sinistra (destra in foto). Il fondo della cascata è occupato da un
immenso nevaio ghiacciato e non si può percorrerlo senza i ramponi,
inoltre sotto ci sono delle cavità dove passa l’acqua. |
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Vista dell’ultima cascata dal fondovalle, è evidente il grande nevaio alla base.
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A destra la chiesetta di Noasca. |