Albigna
Cascatona gigante in Val Bregaglia - Svizzera - con Cesare
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Le cascate dell’Albigna si formano al di sotto della grande diga omonima, si raggiungono
in circa un’ora di marcia dalla strada, sono visibili tutto l’inverno
dalla statale salendo o scendendo dal Passo del Maloja.
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Le cascate si formano attaccate ad un paretone alto 150 metri circa.
Si tratta di un luogo quasi unico nelle alpi in quanto le dimensioni della cascata
sono veramente ciclopiche, ci sono due altre persone che si avvicinano.
Siamo fortunosamente riusciti a salire senza sci o ciaspole, evento raro.
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Vista verso il fondovalle, giornata discreta. Qui conviene venire verso la fine della stagione delle cascate, in pieno inverno di solito fa
troppo freddo e il ghiaccio è durissimo e c’è anche il rischio di
valanghe dall’alto. |
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Parte Cesare, di fianco a noi ci sono due germanofoni, piuttosto “incasinati” nel salire.
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Il primo tiro è un bel plafone regolare
a 70/80 gradi circa. In alto il buco nel ghiaccio sembra le fauci di...
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Cesarino sale benissimo, ma perchè lo chiamano così ? è alto quasi 1,90 m....
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Intanto Cesare si affianca e supera “kartofen, jaaaa!!!”. 60 metri
giusti di tiro per raggiungere un punto di sosta comodo. La cascata è
talmente larga che ci possono salire 10 cordate affiancate, insomma c’è
spazio per tutti. |
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Riparto io. Come al solito il tiro “sembrava facile”, ci si casca ogni tanto.
Quando sei sotto e vicino al “Business” ti accorgi della vera pendenza e quandi ci sei sopra cominciano
ad andare in ebollizione i polpacci e gli avambracci. Vabbè cerco di economizzare
al massimo i movimenti e mettermi nelle posizioni migliori ma comunque l’allenamento ci vuole.
Chiamasi “pompa” in gergo arrampicatorio ma ci sono molti altri sinonimi, ad esempio TENENZA.
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Il ghiaccio è duro ma non troppo. Le nuove picche entrano a meraviglia, inoltre
anche se picchio troppo forte o male tutte le vibrazioni vengono assorbite dal
manico in alluminio dal design ipertecnologico, un’ottima innovazione.
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Continua la
lotta impari contro la forza di gravità e contro il cervello che mi dice
di mollare tutto e tornare a casina vicino alla stufa....
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Raggiungo un illusorio punto di riposo, chiodo e riparto puntando al successivo “scalino”,
sbaglio a valutare la pompa residua e mi tocca mettere un chiodo in più,
anche qui quasi 60 metri di tiro di cui una trentina verticali. Intanto a fianco la
cordata di “fratello Heinz, Zwei, Drei - Polizei ?” é scomparsa alla
vista seguendo una linea più a destra e più facile :-)) Competition ? Nooooo...
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Siamo di nuovo alla base e abbiamo iniziato la discesa. Nel frattempo dopo
il mio tiro Cesarino ne ha fatto un’altro di 50 metri. Siamo scesi con 3 calate usando
le abalakov nel ghiaccio. Gli altri due scalatori dopo il secondo tiro
hanno iniziato a scendere... piano piano, si vede un puntino a metà altezza. centro foto.
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Vista sulle
cascate alla nostra sinistra e il Pizzo Balzetto sopra; belle “varianti”
con tratti anche più acrobatici, per la prossima volta !!
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